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La Tigella

La tigella racconta una storia bellissima e particolare perché tigella è la pietra

rovente sulla quale si cuoceva l’impasto che poi diventava crescentina. Pietra

costruita con terra di castagneto e calcite, messa in uno stampo di legno per

ottenere il disco di terra che tutti conosciamo, esposta al sole per seccare ed, in

seguito, ricoperta di cenere rovente a cuocere nel camino. Ho scritto della terra del

castagneto perché, oltre ad essa, durante la cottura, venivano aggiunte tra, tigella

ed impasto, alcune foglie di castagna per aromatizzare la crescentina. Si può

certamente asserire che la tigella, più naturale di così non potrebbe essere e, di

conseguenza, anche la crescentina ottenuta durante la cottura deve assolutamente

rispettare questo canone.. Così è. @Scuoladipane usa farina bianca ed integrale di

grano che essa stessa macina a pietra, aggiunge acqua con latte, olio evo, un po’ di

sale e lievito di birra. Pochissimo.

Una lunga lievitazione in cella, affinché la pasta lieviti come si deve, senza formare

quella indolente pellicina che inibisce la lievitazione, una bella tastatina con le mani

per capirne il grado e via nello stampo di ghisa che porta incise tutte le rose e i soli

celtici del mondo. Il risultato, mio caro cliente, lo conosci bene e, se la farcisci con il

pesto della Costanza e se lo copri con una ricca spolverata di parmigiano, altro che

le dita ti lecchi!!

Corri di nuovo in bottega a comprarne altre, altre ed altre ancora.

Ti aspettiamo!


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