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Ep.1 -Una bella storia che parte dalla Valsamoggia e arriva in Valsamoggia-

Aggiornamento: 24 nov 2020

Episodio 1 - Non c’è niente da fare, Il cuore, lì, ride...

Amica/o cara/o, ti racconto che…nel 1941, partire in bicicletta da Crespellano, per un ragazzo di 20 anni con in testa l’idea già concretizzata, era una passeggiata di salute ed una pedalata di speranza. Immagina una foto in bianco e nero:mio padre giovanissimo,seduto su una bici da fornaio con due valigine, una nella gerla e l’altra nel portapacchi. Due valigine che conservo con cura nel Museo dei Mulini. Mia nonna Teresina, sua madre, lo seguiva a piedi, (abituata com’era a spigolare nei campi per ore ed ore, per lei, era roba da ridere) con i soldi giusti giusti per pagare il forno, e con solo due sacche sulle spalle chè tanto, dopo qualche giorno, sarebbe arrivato Giusfein con il camion a consegnare i mobili.

Così comincia la storia del fornarino Edoardo, detto Duardein, a Savigno.

Dopo 10 anni da garzone nel forno dello zio, Duardein, mio babbo, arriva a Savigno , compra un panificio per poter iniziare il mestiere in proprio, con il solo aiuto della sua mamma: ma con quattro mani così forti, sapienti e concrete, si fanno tante tante robe buone! Giornate e nottate durissime si susseguono, intenerite e rallegrate, poi, dalla felice presenza della mia mamma Aristodema, detta Dema, conosciuta nell’ufficio postale del paese.

Bella coppia. Eleganti. Ho le foto.

Mi sovviene, proprio adesso, un episodio, direi angosciante al quale assistii, in una nottata di maltempo, mia nonna Teresina che, con due ombrelli, cercava di riparare e il pane e mio padre mentre infornava, perchè il tetto, in ristrutturazione, lasciava passare catinelle di pioggia.

Sembrano fantasie da storyteller, ma io c'ero...

…continua






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